Immagine articolo di blog Cosa significa SEO Tutte le risposte

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Cosa significa davvero fare SEO, cioé ottimizzare dei contenuti affinché vengano posizionati?

Avere un Sito Web, per un Business in cui parte del processo di acquisto dei clienti a cui si rivolge si svolge online, è di estrema importanza.

Nell'articolo "Come strutturare un sito web" ti ho spiegato quali sono tutte le componenti che possono decretare il successo o meno del tuo sito web. In questo nuovo articolo invece ti spiego cosa significa SEO e perché questa disciplina è di vitale importanza per la tua azienda.

Attenzione! Non ti trasformerai in un “Mandrake della SEO”, dovrai comunque rivolgerti a un Seo Specialist (che è la figura professionale che si occupa di questa disciplina), con la differenza che sarai finalmente in grado di valutare attentamente la bontà del suo operato.

Cosa significa SEO?

Per capire cos’è la SEO, partiamo dalla definizione più conosciuta e diffusa: fare SEO (acronimo di Search Engine OptimizationOttimizzazione per i motori di ricerca) significa “semplicemente” fare in modo di essere intercettati da nuovi potenziali clienti, o meglio farsi trovare nel momento stesso in cui un utente digita il nome del tuo prodotto o servizio su Google, oppure è in cerca della soluzione al problema che il tuo prodotto o servizio risolve.

Le parole che un utente inserisce nella barra di ricerca di Google ad esempio, prendono il nome di Keywords (parole chiave) e, il risultato della ricerca restituito da Google il nome di SERP (Search Engine Result Page).

Per fare SEO bisogna conoscere le parole chiave utilizzate dai nostri potenziali clienti, “farle nostre”, inserirle strategicamente all’interno dei nostri contenuti di Marketing Online, cosicché da consentirci – o tentare – di intercettare la ricerca degli stessi.

Questo è il significato di base. Per me vuol dire molto ma molto altro.

Per me SEO significa avviare una serie di tattiche finalizzate al venire in mente alle persone (non per forza come scelta preferenziale, ma di certo con un bel vantaggio rispetto ai concorrenti) nel momento in cui hanno bisogno di te.

Mi spiego meglio.

Fare SEO è un attività che richiede un grosso investimento in termini di tempo e di denaro, soprattutto lì dove c’è molta concorrenza, col fine di:

  1. Intercettare i bisogni o i problemi dei nostri potenziali clienti;
  2. Catturarne l’attenzione;
  3. Convincerli a leggere il nostro contenuto piuttosto che altri;
  4. Presenziare ogni luogo virtuale da cui ottengono o cercano informazioni;
  5. Abituarli alla nostra presenza, creando relazione e fiducia, cosicché la loro prossima ricerca, con molta probabilità, si ripeterà sul nostro “social media” e non partendo direttamente da Google.

Dunque SEO NON significa:

  • essere in prima pagina con il tuo nome e cognome o con il nome della tua ragione sociale;
  • essere in prima pagina per parole che in realtà nessuno cerca;
  • essere in prima pagina solo per alcuni contenuti al fine di generare visite univoche.

Facciamo un esempio pratico:

Se ad esempio hai un’attività che si chiama “SportTop Srl” che si occupa di vendere articoli sportivi online, non ha nessun senso posizionarsi, e dunque comparire in prima pagina, con la parola chiave “SportTop Srl”. Cioè, è chiaro che devi esserci anche per quella ricerca, ma la SEO può essere chiamata tale solo se serve a farti trovare soprattutto da nuovi potenziali clienti, NON da chi già ti conosce. Sarebbe più opportuno invece comparire in prima pagina per la ricerca “Mountain bike Atala 27”, oppure “Come scegliere una bicicletta da passeggiata”.

Nota!

È importante capire prima di tutto se effettivamente la gente cerca il tuo prodotto o servizio oppure ricerche correlate ad essi. Ti spiego meglio tra qualche riga, continua a leggere.

Ormai internet è sempre più alla portata di tutti. Pensa solamente che, milioni di persone, ogni giorno, cercano sul web – che è il più grande mercato del mondo – attività come la tua.

Un sito internet ti da l’opportunità di essere visibile 24 ore su 24, e 365 giorni l’anno.

Già dal 2014, 62 italiani su 100 erano connessi a internet con un trend di crescita costante. Stando ai dati di World Bank, entro i prossimi 10 anni, TUTTI gli italiani saranno connessi a internet. La stessa ISTAT conferma il trend in crescita.

Tutto ciò deve portarti a riflettere sul fatto che, se ci sono così tante persone che navigano su internet e che aumentano di giorno in giorno, non credi che tra queste siano presenti anche i tuoi potenziali clienti?

E secondo te, i tuoi potenziali clienti, cosa cercano su internet?

Cercano attivamente informazioni per risolvere i loro problemi!

Quindi se il tuo prodotto/servizio risolve un particolare problema e dai le giuste informazioni cercheranno proprio te!

A questo punto ti chiederai se il tuo consulente SEO si sta muovendo nella giusta direzione, portando al tuo sito web traffico qualificato. Continua a leggere le prossime righe perché entriamo subito nel concreto.

Come eseguire una SEO corretta.

Nei prossimi paragrafi ti fornirò una vera e propria consulenza SEO cosicché tu possa fin da subito schiarirti le idee e – se vorrai -, contattare un SEO Specialist che ti aiuti a posizionare il tuo sito su Google. Esatto NON puoi agire da solo, devi per forza di cose avvalerti di un professionista che sappia quello che faccia.

Un SEO Specialist si muove attraverso tre fasi fondamentali:

  1. Analisi di mercato e relativa scelta delle parole chiave;
  2. Inserimento strategico di queste parole chiavi all’interno del tuo sito web;
  3. Strategie di per far citare il tuo sito web su altri siti o portali (cosidetta link building).

1. Analisi di mercato e scelta delle parole chiave.

Come ti ho detto qualche riga fa, se hai un’attività che vende articoli sportivi online, posizionarti per la parola chiave “SportTop Srl” non ha alcun senso. Piuttosto dovresti tentare di posizionarti per la categoria o lo specifico articolo che vendi sul tuo e-commerce o sul tuo sito.

Dunque, come sceglie un consulente SEO una parola chiave per il tuo Sito Web?

Seguendo questi passaggi:

  1. Scrive una prima lista dei prodotti/servizi che offri;
  2. Verifica le ricerche online degli utenti avvalendosi di appositi software di analisi;
  3. Visita e frequenta per un determinato periodo di tempo blog, forum, gruppi Facebook, che il tuo target utilizza per confrontarsi e/o chiedere supporto, con lo scopo di studiare da vicino il livello e lo stile di linguaggio utilizzato;
  4. Suddivide queste ricerche per intenti* (acquisto, approfondimenti, supporto);
  5. Utilizza le informazioni raccolte per trasformare le parole chiave in frasi chiave.

*Con intenzione di ricerca intendo dire che, quando eseguiamo una ricerca su Google, lo facciamo con un’intenzione ben precisa, come ad esempio:

  1. Acquistare un prodotto-servizio o per prenotare una camera di un hotel oppure un viaggio;
  2. Ottenere informazioni riguardo un prodotto-servizio, un’azienda, una meta turistica oppure su più hotel per scegliere quello giusto;
  3. Fare ritorno sul sito di un Brand specifico.

Quindi, diventa indispensabile sfruttare a nostro vantaggio le informazioni acquisite, studiando attentamente le intenzioni di ricerca del nostro target, cosicché:

  1. Se l’intenzione di ricerca del mio target è l’acquisto, mi concentro sul posizionare la pagina di vendita del mio prodotto-servizio;
  2. Se l’intenzione di ricerca del mio target è informarsi, mi concentro sul posizionare le pagine informative del mio prodotto-servizio. È ad esempio, uno dei principali ruoli di un blog, cioè quello di trattare da più punti di vista, argomenti specifici, educando, formando e informando gli utenti a cui si rivolge. Stai attento però: un blog ha senso di esistere, se e solo se, tratta di un tema di cui la gente può appassionarsi. Se sei una ferramente, ad esempio, evita di parlarmi delle caratteristiche di viti e bulloni, piuttosto – e al massimo – affronta argomenti come il fai da te e il bricolage;
  3. In ultimo, se l’intenzione di ricerca del mio target è far ritorno sul mio sito, mi concentrerò sul farmi trovare nel momento stesso in cui gli utenti digitano sul motore di ricerca il nome della mia azienda. Se può sembrarti assurdo, scontato o banale, fidati, ti assicuro che nella mia esperienza ne ho viste di tutti i colori.

Se ti va di avere contezza di quanto affermato fin’ora, prova tu stesso! Utilizza gli strumenti che ti suggerisco di seguito.

Il primo strumento che puoi utilizzare è Google Suggest (gratuito). Vai su google.it, inizia a digitare la tua parola chiave nel campo di ricerca e aspetta che Google in automatico ti suggerisca il completamento della frase. Quel suggerimento non ti viene restituito a caso: è Google stesso a suggerirtelo (appunto) poiché analizza ricerche simili fatte da altri utenti e con maggiore frequenza.

 

Il secondo strumento che puoi utilizzare è Ubersuggest (gratuito). Collegati al sito https://ubersuggest.io, inserisci la parola chiave che rappresenta il tema principale del tuo business, inserisci la nazione di tuo interesse, premi sul pulsante “SUGGEST”; il software ti restituirà come risultato, un elenco di tutte quelle frasi che contengono all’interno la tua parole chiave.

Nota bene. Le frasi che contengono più di 3-4 parole, hanno una concorrenza più bassa rispetto a quelle formate da 1-3 parole.

Cosa intendo con concorrenza? Per concorrenza ci si riferisce a un punteggio che indica il livello di concorrenza (basso-medio-alto) per ciascuna parola chiave, e cioè quante aziende, online, stanno utilizzando quella stessa parola chiave per contendersi le prime posizioni della prima pagina di Google.

Se il punteggio di concorrenza riferito a una parola chiave è basso, significa che pochissime aziende – o nessuna – compete online per ottenere un posizionamento per quella stessa parola chiave. In questo caso, posizionarsi ai primi risultati dovrebbe essere più semplice e richiedere poco tempo.

Al contrario, se il punteggio di concorrenza dovesse risultare medio-alto, significa che molte aziende stanno competendo online per una parola chiave, sia organicamente – con la SEO per intenderci – sia a pagamento – attraverso gli annunci Google ADS. In questo caso invece, posizionarsi ai primi risultati sarà più impegnativo oltre a richiedere molto più tempo.

In sostanza, più è alta la concorrenza a seconda del settore in cui si compete, più saranno impegnative le attività di SEO: i primi risultati potrebbero arrivare dopo mesi, anni o addirittura mai.

Se stai pensando di competere con Amazon, ad esempio, ti suggerisco già di ripensarci.

 

Il terzo strumento che puoi utilizzare è Answer The Public (gratuito). Le parole chiave composte da oltre 3-4 parole presentano anche un altro vantaggio: spesso hanno un numero medio di ricerche abbastanza elevato da poter giustificare degli sforzi in ambito SEO e, inoltre, presentano una percentuale di conversione più alta rispetto a quelle keywords formate da al massimo 1-3 parole (la Teoria delle coda lunga o long tail).

Per questo una volta che insieme al tuo consulente SEO avrai individuato le corrette parole chiave, dovrete trasformarle in frasi chiave, e cioè appunto una frase composta da almeno 3-4 parole all’interno della quale è presente la parola chiave per la quale intendi posizionarti.

La SEO dunque ti torna utile per:

  • Capire se esistono potenziali clienti online che cercano il tuo prodotto o servizio;
  • Capire se esistono potenziali clienti che cercano il problema che il tuo prodotto o servizio risolve, o il desiderio che soddisfa;
  • Capire quali sono le parole chiavi o frasi chiave per le quali tentare il posizionamento sui motori di ricerca.

2. Ottimizzazione sito web.

Adesso che hai la tua bella lista di parole e frasi chiave, è il momento di ottimizzazre il tuo sito web (conosciuta come ottimizzazione On Page).

L’algoritmo di Google è segreto, esattamente come la formula della Coca Cola. Non sono del tutto noti, e forse non lo saranno mai, i fattori che influenzano il posizionamento di un sito web. Se ne conoscono solamente alcuni grazie a tutti quelli che lavorano, testano e studiano ogni giorno seriamente l’ambito della SEO.

Inoltre non esiste nessun strumento in grado di poterti aiutare o garantire di poter ricevere determinati risultati. Gli strumenti e più in generale i software, sono di grande aiuto per il tracciamento automatico delle performance della tua SEO, oppure per fornirti alcuni suggerimenti di ottimizzazione. Ma la SEO può essere fatta solamente da una figura esperta, con costanza e dedizione, ricerca, test e sviluppo.

Alcuni dei fattori su cui puoi lavorare sono i seguenti:

  • Dominio (nome del tuo indirizzo web). Non sto dicendo che il dominio deve contenere la parola chiave strategica, anche perché non è più un fattore determinante per il posizionamento. È sempre meglio usare un dominio “brandizzato”, possibilmente corto e privo di trattini tra una parola e l’altra.
  • Hosting (spazio virtuale su cui sarà ospitato il tuo sito web). Un buon hosting deve permettere un decente caricamento delle pagine, dev’essere abbastanza snello e veloce. Certo non dipende sicuramente tutto dall’hosting, ma è comunque un aspetto fondamentale. Devi sempre puntare a migliorare l’esperienza utente. Puoi utilizzare GTMetrix o Google Speed Page per verificare le performance del tuo sito web e capire come puoi migliorarne le prestazioni.
  • Menu di navigazione e mappa del sito (ho approfondito questo tema in maniera dettagliata in questo articolo).
  • Ottimizzazione del testo. All’interno dei tuoi testi dovranno essere inserite strategicamente le parole e le frasi chiave che avrai selezionato nelle fasi descritte precedentemente. Indicativamente, è importante che queste siano presenti almeno nel titolo della pagina, nelle intestazioni di paragrafi e nel primo paragrafo della pagina. Bisogna fare attenzione a non ripeterla troppe volte, altrimenti si corre il rischio di essere penalizzati da Google. Il mio suggerimento è quello di utilizzare anche parole chiave correlate alla principale, simili o sinonimi. Tutto questo chiaramente potrebbe non essere sufficiente, infatti prendile solo come indicazioni.
  • Ottimizzazione delle immagini. Anche le immagini non dovranno essere trascurate: le corrette dimensioni con il giusto peso, nome file, tag alt, descrizione immagine e dove necessario didascalia.
  • Aspetti prettamente tecnici. In questa fase è necessario ottimizzare tutti quegli elementi elencati nelle Best Practices Seo di Google.

3. Pianificare la strategia di Link Building.

Questa strategia prevede di ricevere dei link in ingresso da parte di altri siti web. Nel senso pratico della cosa è quando un’altra persona inserisce sul proprio sito web un link che rimanda al tuo.

E perché mai un link in ingresso dovrebbe influenzare il tuo posizionamento?

L’obiettivo di Google è quello di essere il motore di ricerca leader sul mercato. Per raggiungere (o meglio mantenere) questo obiettivo deve adempiere alla sua Mission aziendale: fornire il MIGLIOR risultato a seguito di una ricerca da parte di un utente.

Se qualcun altro “linka” il tuo sito web o una tua pagina specifica, equivale a dire ai propri lettori “Ti raccomando anche di leggere o visitare questo sito o questa pagina”.

Se molte persone “linkano” il tuo sito web o una tua pagina specifica, per Google, è sinonimo di valore. Cioè Google considera i tuoi contenuti di valore per gli utenti.

Solo che questa pratica è stata molto abusata da sedicenti consulenti SEO, mettendo in pratica strategie del tutto scorrette.

A causa di ciò, Google, con l’introduzione di alcuni aggiornamenti, penalizza tutti quei siti che adottano questo tipo di pratica scorretta.

Come comportarsi dunque?

Nessun trucco magico, la strada è tanto semplice quanto difficile allo stesso tempo.

Semplice perché l’unica cosa che dovrai fare è creare contenuti di valore per i tuoi utenti. Non semplici contenuti in cui spieghi semplicemente chi sei, cosa fai e quanto sei bravo.

Devi prendere un problema nello specifico e aiutare i tuoi utenti a risolverlo. Devi diventare il punto di riferimento per il tuo settore… semplice no 🙂 ?!

Difficile perché trovare qualcuno disposto a “consigliare/linkare” i tuoi contenuti è un risultato che arriva col tempo. Quando i tuoi articoli sono ben posizionati sui motori di ricerca e quando ti sei fatto conoscere come SPECIALISTA per il tuo settore.

Un’altra strada che potresti percorre è quella che consiste nello scrivere articoli per altri portali a nome tuo e all’interno dei quali potrai inserire il link verso il tuo sito web.

È importante però che i link che riceverai in ingresso, provengano sempre e solo da portali con argomenti correlati ai tuoi.

Se vendi articoli sportivi, ricevere un backlink da un portale che tratta ricette di cucina sarà sicuramente e potenzialmente dannoso per il tuo posizionamento.

A questo punto la SEO è “completa”:

Non ti resta che selezionare un ottimo software per tenere traccia dei tuoi risultati nelle serp e monitorare gli andamenti; a questo punto ti consiglio di utilizzare la suite italiana SEOZOOM.

Ricordati che dovrai fare molta Analisi e stare attento ai più piccoli cambiamenti se vuoi apportare le corrette modifiche che ti aiuteranno a migliorare i tuoi risultati.

 

Roccia!

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Angelo Loizzo

Angelo Loizzo

Sono un consulente di Marketing.
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